Wolfang Amadeus Mozart

(1756-1791)

 

Figlio del destino, come tutte le sue composizioni. Un genio, un precursore, un bambino prematuro capace di prestazioni fuori dalla norma: un enfant-prodige a tutti gli effetti. Sfruttato sin dall'età di 6 anni dal padre per la sua precocità artistica, diventa un'inesauribile fonte di guadagno per tutta la famiglia. Sbalordisce il pubblico con l'eccezionalità del bambino-spettacolo e poco interessano le sue reali capacità tecniche ed artistiche. A soli 4 anni, quando ancora aveva difficoltà ad intingere la penna nel calamaio, compone il suo primo Minuetto. A Roma, all'età di 14 anni dà prova della sua eccezionale memoria musicale. Il Mercoledì Santo del 1770 viene rappresentato il Miserere di Gregorio Allegri. Nessuno lo saprebbe suonare per proprio conto essendo proibito venire in possesso delle parti, pena la scomunica. Ma il piccolo Mozart, dopo averlo ascoltato una sola volta, riesce a trascrivere a memoria l'intera partitura sul pentagramma. Pensare che il coro per cinque e quattro voci, e il finale a ben nove voci erano stati tenuti segreti per oltre un millennio…Sbalorditivo inoltre il suo sguardo da adulto, già maturo e pieno di personalità, con evidenti cicatrici di un'infanzia bruciata. Fu colpito anche dal virus del vaiolo, che doveva curare con bicchierini di mercurio (proprio il mercurio-veleno che conosciamo noi!) e un miscuglio di mirra, lombrichi, cuore di rana e placenta: solo a leggerlo risulta disgustoso, figuriamoci doverlo bere…! Sposato a 26 anni con Kostanze, sarà costretto ad inserzioni sui giornali per cercare aspiranti studenti per racimolare qualche soldo per la sua famiglia; ma solo l'anno dopo raggiungerà l'apice nella composizione della musica strumentale. Nel '90 scrive Così Fan Tutte, che non riscosse alcun successo nel pubblico viennese. Nuovamente in difficoltà economiche, scrive l'opera Il Flauto Magico, per un amico che dirige un piccolo teatro. Si rivelerà un capolavoro. Quasi per compendiare in un finale logico la carriera di compositore, la sua vita si chiude tra le pagine incompiute della Messa di Requiem… Muore a 35 anni, e la sua salma viene gettata in una delle tante fosse comuni: si tratta di fosse profonde 2 metri nelle quali i cadaveri vengono accatastati in tre strati, senza nemmeno una croce di riconoscimento. La moglie Kostanze dopo alcuni giorni cercherà di rintracciare la tomba del marito, ma ogni ricerca sarà vana: le spoglie sono andate irrimediabilmente perdute. Quasi sentendo che la fiamma della sua esistenza si sarebbe spenta troppo presto, Mozart ha voluto scrivere il più possibile: se si confronta l'abbondanza della produzione con il breve arco della sua vita, i suoi anni vengono a contare il doppio. Diversamente da altri grandi della musica, Mozart è riuscito a toccare con pari genio tutti i generi musicali del suo tempo: il sacro e il profano, la musica vocale e quella strumentale, il genere dei teatri e quello dei concerti, la sinfonica e quella da camera. Si racconta che sul letto, in punto di morte, gonfiò le gote quasi a sottolineare l'ultimo finale con i timpani o con i tromboni, e che fece allontanare il canarino per non udirne gli allegri gorgheggi. Per lui ora la musica era davvero finita…

Andrea Salerno