Pulp Fiction riprende
titolo e atmosfere dalla letteratura " bassa " dei polizieschi popolari , narrativa
da quattro soldi a base di sesso e di violenza tipica dei tascabili " usa e
getta ", stampati su carta riciclata ma con firme come Raymond Chandler, Jim
Thompson, Cornell Woolrich. Il film si impernia su episodi minimalisti con alto
concentrato di tensione e banale quotidianità. Una serie di storie che si intersecano
a Los Angeles: una giovane coppia ( Roth e Plummer ) che rapina gli avventori
di un bar; un gangster ( Travolta ) che porta a ballare la donna del
capo ( Thurman ) e se la ritrova quasi cadavere per un' overdose di eroina scambiata
per cocaina; due killer ( Travolta e Jackson ) che fanno saltare le cervelle
di un ostaggio nella loro macchina, subito ripulita a casa di Jimmie ( Tarantino
) da Wolf ( Keitel ); un pugile ( Willis ) che fatto il doppio gioco in un match
truccato, si ritrova nella tana di due assassini insieme al boss che ha tradito
( Ving Rhames ). Le storie di Tarantino hanno un tono sornione, apertamente
amorale secondo i crismi di un cinema di valori, ma il film è anche scorrevole
e divertente, un piccolo gioiello nell' ambito del cinema di genere: un film
supportatto da una sottile vena di surrealità e di humor-nero. I personaggi
blaterano senza posa e il loro blaterare genera tensione nell' attesa di un
colpo d' azione che si rimanda di continuo ( dilatando la drammaticità sino
ad annullarla ), o che arriva, quanto meno te lo aspetti. Pulp Fiction è stato
una sorta di film-manifesto che ha inaugurato un nuovo modo di fare cinema,
o che comunque ha categorizzato una serie di film di spuria classificazione.
Un film che forse è ormai di moda, che a volte non riesce a fuggire dalle accuse
di " film a buon mercato ": ma Tarantino non è un regista del genere. Non so
se adesso, dopo i flop di Four Rooms e Jackie Brown, il giovane autore sfrutterà
il filone lanciato o riscoperto, ma le iniziali intenzioni non penso erano tali.
Quentin ha utilizzato attori famosi in ruoli fuori dai loro stereotipi ( pensiamo
al grassoccio e sudaticcio John Travolta portato a nuova vita e sopratutto,
a nuovi ingaggi grazie all' interpretazione di Vincent Vega ), ha giocato
tutto
sul dialogo e sull' effetto puzzle delle siruazioni: insomma per rimanere in
tema, poteva andare incontro adun effetto" dòmino " rischiando tanto personalmente
e facendo rischiare a tanti altri che sembrano però, avendo accettato di girare
il film, non aver mai avuto dubbio sul suo talento e sul suo lavoro.
Curiosità
Tarantino ha scritto
la sceneggiatura ( un manoscritto di oltre 500 pagine steso a pennarello su
taccuini ) nei coffee - shop di Amsterdam e nei fast - food di quart' ordine
di Parigi o dovunque andasse a promuovere il suo film precedente Le Iene. Proposto
alla Tristar il copione fu respinto. A metà del 1993 la Miramax accettò di produrlo
per " soli " 8 milioni di dollari. Pulp Fiction solo negli Usa incassò 120 milioni
di dollari. Secondo i fratelli Weinstein la parte di Travolta sarebbre dovuta
spettare a Daniel Day Lewis al quale la sceneggiatura era molto piaciuta. Tarantino
fu però irremovibile arrivando perfino a minacciare che senza John Travolta
non avrebbe fatto il film. Per il ruolo di Mia il regista all' inizio aveva
scelto Brigitte Nielsen. Poi fece un provino a Rosanne Arquette ma le assegnò
il ruolo della
spacciatrice da 80 peircing. Si candidò Holly Hunter ma una cena con Uma Thurman
( candidata per il ruolo che poi andò alla Plummer ) convinse Tarantino che
la volle . Uma Thurman all' inizio molto riluttante, finì per accettare. Tutti
gli attori protagonisti accettarono lo stesso cachet di 1400 dollari la settimana
più una percentuale degli ingaggi. Travolta candidato all' Oscar come migliora
attore protagonista vide quintuplicare il suo ingaggio: per Get Shorty ebbe
5 milioni di dollari. Il 23 settembre 1994 durante la prima proiezione del film
al Festival di New York, uno spettatore non resse alla sequenza dell' iniezione
di adrenalina nel cuore di Uma Thurman. " Pensavo che qualcuno avesse avuto
un attacco di cuore ed ero abbastanza preoccupato ", disse Eric Stoltz. Probabilmente
lo spettatore andò in shock insulinico ma qualcuno giurò di aver visto nella
sua tasca il sindacato degli attori. Una trovata dei produttori ? Quando Tarantino
si alzò per ritirare la Palma d' oro ( presidente della giuria era Clint Eastwood
) a Cannes nel maggio del '94 qualche spettatore fischiò. Quentin come risposta
gli mostrò il dito medio.
Regia: Quentin Tarantino, USA '94, 154'. Sceneggiatura: Roger Avary, Quentin Tarantino Interpreti: John Travolta ( Vincente Vega ), Samuel L. Jackson ( Jules Winnfield ), Uma Thurman ( Mia Wallace ), Harvey Keitel ( Winston Wolf ), Tim Roth ( Pumpkin ), Amanda Plummer ( Honey Bunney ), Ving Rhames ( Marsellus Wallace ), Christopher Walken ( Captain Koons ), Bruce Willis ( Butch Coolidge ), Quentin Tarantino ( Jimmie), Eric Stoltz ( Lance ), Steve Buscemi ( cameriere di Surly Buddy ). Prodotto da: Lawrence Bender, Danny DeVito, Bob e Harvey Weinstein, Stacey Sher, Richard N. Gladstein, Michael Shamberg. Fotografie di: Andrzey Sekula Montaggio di: Sally Menke Scenografie di: David Wasco, Charles Collum Premi: Palma d'oro al Festival di Cannes 1994. Sette nomination all' Oscar 1995. Una statuetta per la miglior sceneggiatura originale.